Alcuni indicatori indispensabili per il Business Plan
Se desiderate iniziare un nuovo progetto di business, la vostra idea deve essere concretizzata in un BUSINESS PLAN, in pratica un documento che analizzi la vostra idea e cerchi di spiegarla efficacemente a terzi interessati che non la conoscono (e magari non sono neanche del vostro settore).
La ricerca degli investitori non è un processo semplice ma oggi esistono molte opportunità per aggregarsi e crearsi l’opportunità ma soprattutto richiede metodo e preparazione.
E’ importante avere chiari: l’idea del progetto d’impresa, i promotori dell’iniziativa, il mercato di riferimento e alcuni dati finanziari.…
Ogni investitore ha certamente i propri criteri di scelta ma vi sono di certo alcuni aspetti da non trascurare nel proprio piano che possono rendere più interessante la vostra proposta di investimento.
- La crescita del fatturato. E’ un valore importante che fa intuire all’investitore quanto credete nelle vostre potenziali, i presunti trend di crescita e le dinamiche di mercato che pensate di poter agganciare per far crescere il fatturato.
- Primo margine (differenza tra ricavi vendita e costo del venduto). Indica semplicemente quanto costa produrre o offrire i propri servizi. E’ importante per definire un primo margine d’impresa e quanto può sostenere l’operatività aziendale che nel sistema produttivo prevede sempre qualche imprevisto di percorso.
- EBITDA (margine operativo lordo). E’ un indicatore chiave per far comprendere le performances del core business, in quanto, ottenuto il primo margine ne sottrae gli altri costi caratteristici sostenuti quali quelli per il personale, il marketing, l’amministrazione, gli affitti, i canoni dei leasing. Importante indicarlo in percentuale sul fatturato, l’investitore percepisce il valore generato dal business.
- Utile Netto. Indica quanto l’azienda veramente guadagna unendo la parte caratteristica , quella straordinaria e l’imposizione fiscale. E’ un ottimo indicatore in quanto può indicare la possibilità di distribuire dividendi ai soci (diffile in un’azienda appena nata) ma può aumentare la capitalizzazione dell’azienda (reinvestimento degli utili) e supporto quindi un miglior rating e valutazione aziendale da parte di investitori o banche che dovessero nuovamente supportare la crescita aziendale.
- Portafoglio Clienti indentificato. Valorizzare il potenziale fatturato è importante ma bisogna saper anche indeficare i potenziali Clienti del tuo business e determinare oggettivamente quanto questi possono essere Clienti duraturi o “a rotazione”. Un buon business deve prevedere un consolidamento del portafoglio Clienti il più possibile durante l’attività aziendale.
- Costo per acquisizione clienti. Il costo di acquisizione dei Clienti è un’altro valore determinante. Più facile è acquisire il Cliente specialmente in fase iniziale più semplice è giustificare un certo aumento del fatturato. Se raggiungere i Clienti è difficile bisogna controbilanciare con una forte “relazione commerciale” che consenta di conservarlo nel tempo. Un buon rapporto tra costo di acquisizione Clienti e fatturato è fondamentale per una buone crescita
- Suddivisione delle vendite. Una diversificazione del mercato di riferimento e la possibilità di acquisizione anche Clienti su servizi e mercati complementari futuri può essere un vantaggio. Una buona analisi in tal senso è indice di approfondimento del mercato di riferimento.
- Stipendi. E’ un dato da valutare con cura ed è sicuramente la componente più “pesante” in una startup. Il team è fondamentale e il giusto rapporto costo del personale/qualità è fondamentale, sia per conservare il team nel tempo che per realizzare gli obiettivi di business nei tempi corretti.
- Fonti ed impieghi. Importantissimo è l’aspetto finanziario. A parte gli investitori è fondamentale evidenziare come si ipotizza di raccogliere le risorse finanziarie necessarie per lo sviluppo del business nel tempo (banche, autofinanziamento, bandi…)