La startup Notiziabile crea il primo Big Data di giornalisti, blogger e influencer d’Italia
Continuano la nostre interviste alle startup che hanno partecipato al“Padova Innovation Day “ lo scorso 27 aprile.
L’ultima volta avevamo parlato con Federico Barbin di ParkAgent.it (leggi l’intervista), mentre oggi ci immergiamo nel mondo dell’editoria: Riccardo Bastianello, che gentilmente ci ha dedicato parte del proprio tempo, ha raccontato della sua startup Notiziabile fornendo diversi buoni consigli ai tanti startupper intenti ad avviare nuove imprese.
1) Siamo curiosi.. ci racconti com’è nata la tua startup?
Notiziabile nasce da un gruppo di giovani amici con diversi anni di esperienze nel campo del giornalismo e del marketing e da alcune semplici considerazioni. Perché i giornalisti e le redazioni nonostante i cambiamenti subiti dal mondo dell’informazione restano ancora oggi così difficili da raggiungere? Perché mandare una email a redazione@ o info@ equivale sistematicamente ad essere cestinati? Perché una startup con poche risorse deve affidarsi ad un ufficio stampa per promuovere i propri successi? Da qui la nostra idea: creare il “citizen press office“, ovvero dare a chiunque la possibilità di promuovere la propria azienda, startup o i propri successi grazie ad una database di circa 50 mila professionisti della comunicazione. Il cuore della nostra idea è un Big Data in grado di scovare il professionista giusto per la giusta notizia. I clienti ci affidano i loro messaggi, noi troviamo la persona giusta a cui raccontarli. Da qui il nostro slogan, volutamente provocatorio, “non è importante quello che dici, è importante a chi lo dici”.
2) Quali ritenete siano state le difficoltà maggiori nel partire?
Per il momento grossi ostacoli non li abbiamo incontrati, se non quelli legati alla mancanza di tempo per gestire tutto quello che vorremmo. Tutti e tre siamo dei professionisti con altri impegni e altri lavori quindi sfortunatamente non possiamo dedicare a Notiziabile tutto il tempo che vorremmo. Diciamo che per fortuna una buona parte delle difficoltà iniziali le abbiamo superate grazie al primo vero caposaldo per startupper e imprenditori: trovare le persone giuste, persone di cui ci si fida e imparare a delegare. Solo così si può procedere spediti e vedere concretizzarsi la propria idea.
3) Quali sono le competenze del vostro team?
Io, Riccardo Bastianello, sono un giornalista professionista e porto con me le competenze del mio settore (dal giornalismo, all’editoria, alla comunicazione in genere) e alcune idee su come questi settori potrebbero o dovrebbero cambiare nel prossimo futuro. Lorenzo Belletti e Alberto Belletti, gli altri due soci, sono i titolari di una società di marketing (MobyDick Advetising) e da parte loro mettono a disposizione il know how in ambito di marketing, grafica e social network. In sintesi: un giusto mix di teoria e pratica.
4) Oggi siete partiti, ritenete di essere già arrivati o state cercando nuovi risultati?
Di strada da fare ce n’è ancora moltissima, soprattutto in un mercato che cambia rapidamente come quello legato alla comunicazione. E di risultati da ottenere ce ne sono ancora molti. Innanzitutto dobbiamo affermarci sempre di più con il nostro progetto, ma è anche indispensabile adeguare e modificare in continuazione la nostra idea iniziale di startup intercettando i bisogni e le necessità di un settore che cambia e si sviluppa velocemente, per aggiungere servizi e possibilità a cui fino ad oggi non abbiamo pensato e allargare anche la platea dei nostri potenziali clienti.
5) Vorremo raccontare ai nostri lettori in poche parole chi siete: ci scrivete un tweet?
Un Big data di giornalisti e comunicatori, perché tutto può diventare una notizia basta trovare la persona giusta a cui dirlo.
6) Quale sarà il futuro del vostro settore?
Il settore dell’editoria e del giornalismo a mio parere si sta muovendo lungo due assi. Da un lato c’è la proliferazione di siti web, blog e social network, strumenti che richiedono un numero sempre maggiore di contenuti diversi. Dall’altro c’è la “democratizzazione” dell’iter di costruzione della notizia. Quello che una volta poteva fare solo un giornalista o un fotografo professionista, oggi lo può fare chiunque, scattando una foto o girando un video con un normale telefonino. E non è un caso infatti se si parla di citizen journalism, nel senso che chiunque può essere un giornalista se si trova al momento giusto nel posto giusto. Noi vogliamo sdoganare il “secondo step” dell’iter della notizia, quello che fino ad oggi è rimasto appannaggio dei professionisti della comunicazione: l’ufficio stampa. Sogniamo che qualunque startup, azienda, freelance possa raggiungere il giornalista e la redazione che desidera, facendo conoscere a tutti ciò che ha da dire. Con semplicità e naturalezza, semplicemente trovando il giusto comunicatore scegliendolo per argomento di interesse, area geografica o testata. Ciò nel concreto significa che posso comunicare ad un numero sempre maggiore di persone i successi del mio business (senza ricorrere alla pubblicità) ma anche che, ad esempio, un giornalista freelance può trovare la giusta redazione per il proprio reportage vedendo quindi pubblicato e giustamente pagato il proprio lavoro.
7) Quale credi siano i pro e i contro del fare startup in Italia?
E’ inutile continuare a ripetere che essere innovativi in Italia non è semplice, che la pressione fiscale è alta e che dar vita ad una startup o ingrandirsi non è così immediato. In un mondo globalizzato, dominato dal web e dalla velocità della comunicazione, la potenza di un’idea esiste a prescindere dal Paese in cui viene concepita. Se vuoi essere uno startupper devi come prima cosa pensare e livello globale dimenticando i confini territoriali.
8) Quanto e come il nostro Paese supporta l’imprenditoria innovativa?
Non si fa molto purtroppo. E’ banale dirlo ma purtroppo vero. Sgravi fiscali, tassazioni agevolate, finanziamenti a fondo perduto sarebbero ovviamente molto ben accetti.
9) Quali sono i consigli che dareste a chi nel nostro Paese vuole fare impresa innovativa?
Smettere di raccontarlo al bar e farlo veramente.