Badaplus, startup che sostiene le famiglie e gli assistenti familiari con un’app
Badaplus si è presentata al pubblico durante la prima edizione del Padova Innovation Day, il 27 aprile 2016: la startup è rientrata infatti tra le 20 startup semifinaliste al Premio Startup Padovana dell’Anno indetto dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Padova.
La startup Badaplus, da alcuni definita quasi come un’agenda condivisa o un po’ come un traduttore o addirittura un salvavita, si propone di aiutare le famiglie, tramite smartphone, pianificare le attività di assistenza del proprio famigliare in ogni suo dettaglio, rispondendo al meglio alle esigenze degli anziani o delle persone malate. L’app realizzata dall’omonima startup consente, infatti, a famiglie e assistenti famigliari di avere tra loro una comunicazione chiara, oggettiva e semplice. Allo stesso tempo si dà l’accesso alla badante alle attività quotidiane programmate: potrà quindi segnalare con il proprio cellulare quelle che ha svolto, con l’aggiunta di note e suggerimenti. Ciò è fondamentale per monitorare in tempo reale la situazione del proprio famigliare e in caso di necessità scattano subito allert specifici.
Abbiamo voluto approfondire il loro progetto e Barbara Gamba, CEO e Founder di Badaplus, si è resa disponibile per rispondere alle nostre domande raccontandoci così la sua esperienza.
1) Siamo curiosi.. ci racconti com’è nata la tua startup?
Badaplus nasce da un’ idea, che ho maturato nel corso degli anni lavorando da sempre nel settore socio-sanitario come coordinatore di servizi per anziani non autosufficienti, ma anche come docente nei percorsi di formazione per assistenti familiari – caregiver e in centri sollievo per Alzheimer.
Stando a contatto quotidianamente con l’anziano, la sua famiglia e le assistenti familiari che lo seguono a domicilio, ed ascoltando i loro disagi ho cominciato a percepire il loro bisogno di comunicazione, di essere sostenuti e accompagnati in un percorso di pianificazione e realizzazione delle attività da poter svolgere a domicilio.
Creare uno strumento altamente fruibile e semplice che promuovesse l’interazione e il coinvolgimento degli attori dandone visibilità e qualità è stato il mio obiettivo e.. che cosa c’è di più semplice di un app?
Se il domicilio può e deve diventare il primo luogo di cura della persona è lì che è necessario offrire modalità, linee guida indicazioni su come svolgere al meglio il servizio, allo stesso tempo permettere alle badanti di definire le proprie competenze, mansioni dando loro voce anche solo semplicemente con un check o aggiungendo piccole note o osservazioni.
2) Quali ritenete siano state le difficoltà maggiori nel partire?
La difficoltà maggiore è stata quella di offrire qualità attraverso la semplicità. L’applicazione, i suoi contenuti, le modalità di inserimento dati sono rivolte a personale non specialistico spesso con competenze informatiche di base e dove la capacità di comprensione della lingua scritta non è così perfetta. Perciò semplificare, offrire immagini a supporto delle parole, cercare di delineare le mansioni della badante (ad oggi non esiste un mansionario per loro), mettersi costantemente nei panni della famiglia, badante, anziano trovando risposte ai loro bisogni molteplici e, talvolta, su piani differenti non è stato facile.
3) Quali sono le competenze del vostro team?
Sicuramente, la mia esperienza e le mie competenze di progettazione non erano sufficienti allo sviluppo dell’applicazione. Il team di lavoro è composto ad ora da professionisti con competenze differenti ma accomunati dall’entusiasmo di questo progetto.
I contenuti dell’applicazione sono stati pensati da me, un web architect si è occupato della parte grafica, progettando le differenti interfacce per la migliore esperienza con il dispositivo e portando tutto anche sul web, due programmatori con alle spalle una lunga esperienza di programmazione e sviluppo software e app hanno dato forma e vita al progetto. Nel team vi è poi un professionista che gestisce la parte amministrativa.
4) Oggi siete partiti, ritenete di essere già arrivati o state cercando nuovi risultati?
Badaplus è comparsa nell’Apple store circa un anno fa, ma la sua distribuzione attraverso canali differenti e gli store è recente. Ha destato da subito grande interesse e curiosità. Numerose recensioni sono state fatte da siti, portali e riviste del settore tecnologico e sociale.
Il numero di visite quotidiane sul nostro sito è molto alto e ancora cresce. Ciò che ci gratifica è anche la richiesta di partecipazione a workshop sulle tecnologie applicate al sociale dove l’utilità e l’innovazione dell’app viene evidenziata.
Badaplus è nata come semplice applicazione come planning interattivo, ma ad oggi dopo circa un’anno di lavoro si è già trasformata in un sistema di comunicazione e gestione vero e proprio tra famiglia, badante, anziano e vari servizi socio-sanitari presenti nel territorio. La rete di partnership e collaborazioni è in continua crescita, permettendo di offrire attraverso l’app servizi e quindi risposte molteplici.
Questo ha fatto sì che Badaplus rappresenti un “contenitore” che costantemente viene integrato e personalizzato modificandosi e aprendosi a nuove possibilità, a nuovi servizi.
La realizzazione di Badaplus non è la fine di un lavoro fatto, ma solo l’inizio di un percorso di crescita, di continue verifiche e modifiche in base alle risposte, risultati, richieste che si ottengono, per cui direi proprio che siamo al primo step!
In fondo realizzare un progetto significa rimanere in ascolto, avere un prodotto non rappresenta l’obiettivo finale ma il punto da cui partire per plasmarlo sui bisogni della persona con continue verifiche.
5) Vorremo raccontare ai nostri lettori in poche parole chi siete: ci scrivete un tweet?
Badaplus: l’app che ti rassicura e aiuta chi ti aiuta!
Il nostro motto è un passo dopo l’altro guardando ed ascoltando ciò che ci circonda oggi.
6) Quale sarà il futuro del vostro settore?
La società di oggi vede il settore del healthcare decisamente in crescita, il numero di app medicali è elevatissimo, l’uso della tecnologia nella sanità, della domotica si fa spazio ed è sempre più al centro di dibattito e confronto. L’attenzione verso la terza età data da una società che tende ad invecchiare è una sfida importante così come la “domiciliarità” e l’integrazione tra il sistema sanitario pubblico e privato per cui le prospettive non mancano. Sappiamo bene però che proporre qualcosa di così semplice come un’app può passare inosservato, essere facilmente replicabile o scartato soprattutto perché si rivolge ad un settore non professionale come le assistenti familiari che però sono una realtà più radicata nel nostro paese. Per ora, per noi, è importante anche solo aver suscitato interesse e curiosità e oggi quando le famiglie ne sottolineano l’utilità per noi è già un traguardo.
7) Quale credi siano i pro e i contro del fare startup in Italia?
Realizzare una start-up è semplice, anche di moda….. qualcuno crede che basti avere un’idea qualche soldo per realizzarla ed è fatta. Poi qualcuno arriverà investirà e permetterà all’idea di prendere forma, diventare economicamente allettante……forse non è proprio così.
Ogni persona realizza una start-up per motivi differenti, partecipa a contest, competition per darle valore, offrirle un’opportunità; io non saprei dire se in Italia ve ne siano troppi o troppo pochi ed il valore che abbiano. Badaplus non ha cercato investitori, non è stata accelerata o incubata, ognuno di noi pur dedicandovisi in maniera assidua e direi full time comunque lavora come professionista nel proprio settore. Sappiamo bene che “domani” Badaplus potrebbe essere “dimenticata” ed è per questo che la sua realizzazione è avvenuta gradualmente e che il valore che essa ha sta nella rete degli attori in essa protagonisti e non nell’app in sé.
8) Quanto e come il nostro Paese supporta l’imprenditoria innovativa?
Il nostro Paese è complicato in ogni ambito e settore: si parla tanto, si cerca visibilità è difficile districarsi tra burocrazia, finanziamenti e agevolazioni. All’apparenza tutto sembra semplice ma nella quotidianità negli imprevisti e bisogni immediati lì le cose sono complicate.. anche solo per ottenere una risposta in un ufficio. Cercare valore, ascolto e capire da chi ottenerlo è cosa ardua. Ripeto: chiunque può creare una start- up, anche trovare finanziatori ma la cosa difficile è farla rimanere in piedi ed io ancora mi chiedo se Badaplus è riuscita a muovere i primi passi.
9) Quali sono i consigli che dareste a chi nel nostro Paese vuole fare impresa innovativa?
Di provare , tentare, non demordere, magari con “piano B” pronto, non si può fallire se non si tenta e non si può riuscire se non ci crede abbastanza.