PadovaME, la tua città è sul tuo smartphone
Si chiama “PadovaME” ed è la prima applicazione per smartphone che mira a digitalizzare la città, mettendo in relazione i punti d’interesse cittadini direttamente con lo smartphone dell’utente. Il suo funzionamento è particolarmente semplice: l’applicazione si scarica come qualunque altra app, si attiva, e quando si passa vicino a un negozio, ristorante o bar che ha inserito una promozione, PadovaMe la comunica all’utente. In pratica, se capitate a Padova potrete ricevere, tramite smartphone, un messaggio che vi avvisa che, ad esempio, c’è un’offerta speciale nel vostro negozio preferito; oppure, se siete indecisi sul ristorante in cui andare per cena, potrete avere in diretta su smartphone il menu del giorno.
L’applicazione realizzata dalla startup padovana Com.unica, è rientrata tra le venti startup che si sono presentate al pubblico alla prima edizione del Padova Innovation Day lo scorso 27 aprile 2016. Durante quest’evento PadovaME è stata selezionata tra le semifinaliste per il Premio Startup Padovana dell’Anno istituito dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Padova. Per saperne un po’ di più abbiamo posto alcune domande al giovane fondatore Luca Potti.
1) Siamo curiosi..ci racconti com’è nata la tua startup?
La volontà e la voglia di sviluppare un progetto per le città (in primis la città in cui abitiamo, Padova) nasce più di due anni fa. Dopo molta progettazione finalmente, insieme al mio socio Luca Bianco, siamo passati alla fase di test su città. Stiamo cercando di racchiudere molti degli aspetti che ogni città ha da offrire in un unico “luogo” (un’unica App mobile), turismo, commercio, ristorazione eventi ecc.. cercando di utilizzare tecnologie moderne che semplifichino la vita agli utenti mediante l’interfacciamento con i luoghi circostanti ed i propri interessi.
Da lì siamo partiti a studiare più soluzioni iniziali per iniziare questo percorso che ad oggi inizia a dare i primi risultati e soprattutto si inizia ad intravedere questa parte del modello che ci eravamo prefissati.
2) Quali ritenete siano state le difficoltà maggiori nel partire?
Beh le maggiori difficoltà si sono celate dietro la costituzione di un team competente ed autosufficiente per il raggiungimento dell’obiettivo, nonché la mancanza di fondi esterni (e anche partner a livello mediatico) per sostenere ed accelerare il progetto che fino ad oggi abbiamo portato avanti in tutto e per tutto in maniera privata internamente alla nostra startup.
3) Quali sono le competenze del vostro team?
Le competenze sono, per il momento, di sviluppo app native sia iOS che Android, infrastruttura server e DB ad oggetti, linguaggi di programmazione, marketing e gestione clientela.
Sicuramente posso dirle che siamo a livello ancora Junior poiché nel team siamo tutti under 26 quindi dobbiamo ancora migliorare moltissimo; inoltre il team andrà allargato per, appunto, diventare sempre più competitivi.
4) Oggi siete partiti, ritenete di essere già arrivati o state cercando nuovi risultati?
No assolutamente, siamo appena partiti e non abbiamo ancora raggiunto nessuno dei nostri obiettivi di medio periodo; vorremmo riuscire a formare uno standard da riportare in più città italiane e poi estere.
5) Vorremo raccontare ai nostri lettori in poche parole chi siete: ci scrivete un tweet?
tweet: PadovaME, è il primo prodotto di un progetto che mira a digitalizzare le città e rendere disponibili ed utilizzabili, in maniera semplice ed intuitiva, nuove tecnologie. “La tua città a portata di smartphone”.
6) Quale sarà il futuro del vostro settore?
Il nostro settore sicuramente si ritaglierà sempre più spazio nel prossimo futuro, l’ IoT può solo che semplificare, tracciare dettagliatamente e migliorare molti aspetti della vita, dallo smart living o studio dei flussi aziendali alla visita di un museo sul proprio telefonino con un sensore posato nei pressi dell’opera che intercetta il telefonino e rende disponibile audioguide o altro direttamente su smartphone.
7) Quale credi siano i pro e i contro del fare startup in Italia?
Per ora ho visto solo contro.. Non è da poco che con i miei collaboratori stiamo pensando di andare all’estero proprio perché qui non si trovano possibilità. Mi sembra quasi che se un gruppo di giovani si metta a fare qualcosa di particolare e magari con potenzialità allora NON debba essere valorizzato e sostenuto in ALCUN modo. Ma la nostra opinione n vale e non conta per nessuno in questo Paese; posso solo dire la mia esperienza.. e cioè che all’estero i giovani che si danno da fare vengono spinti. Ripeto questa è solo la mia opinione.
8) Quanto e come il nostro Paese supporta l’imprenditoria innovativa?
Non saprei.. Parlo sempre per noi e dico in niente se non con spese al limite della sostenibilità e con burocrazia infinita che smorza ogni spinta.
9) Quali sono i consigli che dareste a chi nel nostro Paese vuole fare impresa innovativa?
Per rispondere vorrei prima provare anche un esperienza imprenditoriale all’estero, perché ad oggi uno dei consigli che mi verrebbe da dare sarebbe proprio di non provarci qui, ma non mi fraintenda: io amo l’Italia e sono fiero di essere Italiano. L’unica cosa che posso dire è di non mollare mai e perseguire il proprio obiettivo anche se è davvero davvero dura fare impresa in questo Paese per tutti, figuriamoci per noi ragazzini.